SENTI CHI PERLA - Gaffemecum della scuola secondaria superiore

di Laura Moro


• Formato cm 14,8x21
• 80 pagine
• Rilegatura in brossura


ISBN 978-88-7201-383-0



Euro 14,00


Senti chi perla   Se sfoglierete le pagine di questa raccolta scoprirete un divertente collage di lapsus linguae di studenti di scuola media superiore, da me pazientemente assemblato nell’arco di oltre tre decenni, durante i quali ho cercato di svolgere l’arduo compito di insegnante di Inglese.
Le preziose perle hanno, però, cittadinanza italiana. Esse non sono coltivate, ma naturali, essendosi spontaneamente generate nel fertile humus di una serie di lezioni di fine secondo ed inizio terzo millennio, esercitazioni di comprensione e traduzione di racconti, articoli e saggi, settimanalmente offerti alla curiosità degli allievi o sottoposti ai loro sforzi ermeneutici, a seconda del punto di vista. Questi sfarfalloni si sono arricchiti nel tempo grazie al contributo involontario di candidati agli Esami di Stato, di Idoneità e Integrativi, e a quello volontario di generosi colleghi, particolarmente solleciti nell’annotare gli errori più simpatici dei propri studenti. Alcuni vocaboli sono presenti più di una volta nelle pagine che seguono, in quanto oggetto di verifiche lessicali e approfondite disquisizioni semantiche, quindi impropriamente utilizzati da più di un alunno in forme e modi differenti.
Questo prontuario dell’italico idioma, naturalmente intriso di irresistibile humour, non necessita di particolari spiegazioni e commenti. Il carattere involontariamente comico, straordinariamente icastico e, spesso, grottescamente ragionato delle definizioni mi ha infatti indotta a limitare gli interventi esterni all’essenziale: un titolo per ogni singolo svarione e una suddivisione delle perle in sottoinsiemi tematici, finalizzata alla creazione di un possibile percorso di lettura. Alcune tessere di questo mosaico non provengono dai banchi ma dalle cattedre. Tuttavia è stato loro concesso asilo politico, come era doveroso fare, non senza un pizzico di maliziosa indulgenza. L’inclusione è sempre cosa buona e giusta.