... Si transita dai volti di un bimbo alle maschere, dalle astrazioni totali alle figurazioni appena accennate, dagli slanci di un cavallo all’incontro con il cavaliere, dalla tipologia della ricerca astratta all’uso di pennellate temerarie eppure lucide...
Le emozioni – davanti alle pitture – si intersecano e si rapprendono, si sviluppano e si mimetizzano, si liberano dai laccioli della figurazione vecchia maniera, si fecondano davanti al mistero degli spazi, si incontrano nell’essenza pura del racconto.
Se le persone sono l’anima e appena accennate paiono posticce, esse vivono invece come trasfigurazioni immanenti. Insomma l’ambiente si sposa con l’uomo raccogliendone le istanze, le difficoltà, i problemi, le storie...
Ecco, le emozioni restringono la scena: se l’uomo ne è il protagonista, attorno a lui si dispiegano gli elementi dimenticati della quotidianità umile e semplice, sui quali l’Artista si sofferma con sguardo amico, di colui che condivide. Sembra di intravvedere, nel movimento interno al dipinto, la Valle nativa, quasi un caleidoscopio che rinserra e protegge i passeggeri, gli abitanti, i soggetti di infinite speranze in un domani in definitiva più umano. Nel quale Pizio deposita i suoi umori.

     
• Formato cm 21x28 • 112 pagine • 156 fotografie a colori • Rilegatura in brossura

ISBN 978-88-7201-385-4