Un insieme di studiosi omaggiano il Maestro, a partire da Amanzio Possenti che ricolloca la figura di Longaretti nel fascino della terra trevigliese, per passare agli anni della "sua" Accademia che, come scrive GianMaria Labaa, diventerà per 25 anni il luogo privilegiato di una "didattica per la vita". Francesco Coter porta la testimonianza di un alunnato di pochi ma intensissimi mesi. Attilio Pizzigoni ricostruisce il contesto culturale che vide Longaretti protagonista di un'epoca di grandi sfide. L'evolvere, e il concludersi, dell'ultima stagione di una felice committenza pubblica, tra sacro e civile è presentato da Stefania Burnelli. M. Cristina Rodeschini documenta il dono di opere del Maestro alla città, nella forma di una piccola antologica permanente nella più prestigiosa collezione pubblica, mentre don Giuliano Zanchi approfondisce il legame tra le realizzazioni artistiche a soggetto sacro di Longaretti con le sofferte contraddizioni della Chiesa degli anni pre e post conciliari. Antonia Abbattista Finocchiaro, infine, si addentra nello specifico delle qualità cromatiche della ricerca del nostro pittore, nelle sue sontuose accensioni, nelle sue illuminazioni poetiche, nei "valori della pittura in senso puro" (come da lui stesso affermato). ...
Dall'introduzione di Fernando Noris